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Settimana bianca tra streghe e campanacci

Aggiornato il 15.01.2019 su Arte & cultura

I famosi Scheller e Roller di Nassereith con i loro campanacci, © Patrizia MiottiI famosi Scheller e Roller di Nassereith con i loro campanacci, © Patrizia Miotti

Lo sapevate che la Befana ha una parente tirolese? Si chiama Perchta e con l’avvento del cristianesimo si è cercato di relegarla nel dimenticatoio; ma lei non muore mai, come la Befana italiana.

 

La simpatica Befana – Perchta all’ingresso del parco giochi gratuito a Tarrenz, © Patrizia MiottiLa simpatica Befana – Perchta all’ingresso del parco giochi gratuito a Tarrenz, © Patrizia Miotti

La Perchta è quel che resta di un antico culto agricolo precristiano dedicato alla Grande Dea, Madre Terra, solitamente raffigurata nelle sua duplice natura di candida fanciulla e vecchia donna rugosa. Il periodo in cui viene festeggiata è quello delle Rauchnächte, le notti che vanno dal 25 dicembre al 6 gennaio. Sono 12 giorni (13 notti) molto speciali che astronomicamente rientrano nel portale del solstizio d’inverno e simboleggiano in piccolo tutto il ciclo annuale (12 giorni = 12 mesi dell’anno solare. 13 notti = 13 mesi lunari dell’anno). E sono anche i giorni in cui “muore” il vecchio anno per lasciare posto a quello nuovo. E’ interessante notare che in italiano parliamo di anno solare al maschile, ma nei popoli nordici il Sole è declinato al femminile: die Sonne. E non stupisce che nel passato vi fosse un culto solare femminile dedicato alla Grande Dea. Una madre Madre Terra che nel corso del ciclo annuale, dona tutta se stessa, fecondando i campi e il ventre delle giovani donne, partorendo il Sol Invictus al solstizio invernale e trasformandosi lentamente in una vecchia dai capelli bianchi, proprio come Madre Natura fa d’inverno, spogliandosi delle foglie e ricoprendosi di un bianco manto di neve. La Perchta quindi è una sua rappresentazione e in passato era anche la “Signora delle Bestie”, guardiana del mondo animale e della natura, contemplata nel suo aspetto benevolo quanto in quello incontrollato e selvaggio.

Figura ricca e complessa quindi, e piena di significati.

Una classica strega durante le sfilate del carnevale tirolese, © Patrizia MiottiUna classica strega durante le sfilate del carnevale tirolese, © Patrizia Miotti

Perchta e Befana poi, con il passare dei secoli e lo zampino della Chiesa, hanno perso tutti i loro significati simbolici, per trasformarsi in simpatiche streghette o creature mostruose (in alcuni cortei alpini la Perchta appare nella sua veste animalesca e istintuale con una maschera spaventosa e orripilante).

Ma c’è un paesino in Tirolo, dove ancora oggi sfila un interessante corteo di “streghe” ed è possibile ritrovarvi tutta la simbologia legata ai 13 mesi lunari e al duplice aspetto energetico sole/luna.

 

Una delle maschere del “Schellerlaufen” a Nassereith, © Patrizia MiottiUna delle maschere del “Schellerlaufen” a Nassereith, © Patrizia Miotti

Parliamo del paesino di Nassereith, a ovest di Innsbruck, dove ogni 3 anni si svolge il tradizionale “Schellerlaufen” (letteralmente “la corsa degli Scheller”), dichiarato ufficialmente patrimonio dell’Unesco. I festeggiamenti iniziano il 6 gennaio e raggiungono il culmine il giovedì grasso, con una imponente sfilata di maschere per le vie del paese. Al centro della sfilata vi è la lotta tra l’orso e il suo domatore che simboleggiano rispettivamente la primavera e l’inverno. E subito dopo arriva il corteo delle streghe “Hexenschar”, con il carro allegorico.

Tutto ruota intorno al numero 13 (i 13 mesi dell’anno lunare legati alla Perchta ricordate?). Abbiamo 13 streghe, accompagnate dalla strega madre (Perchta/Befana), e poi 13 giovanotti che suonano strumenti a fiato capitanati dall’Hexenvater, il padre stregone. Anche qui la simbologia nascosta è chiara: la figura maschile e quella femminili si rifanno ai nostri due luminari Sole e Luna. La strega madre indossa una delle maschere di legno più belle e importanti della sfilata ed è veramente emozionante notare come questa festa coinvolga tutti gli abitanti di Nassereith e segua precisi rituali. Il corteo finale con gran parata ha luogo il 17 febbraio 2019 e ovviamente vi partecipano anche altre maschere importanti come i Roller e gli Scheller, che danno anche il nome alla festa.

I famosi Scheller e Roller di Nassereith con i loro campanacci, © Patrizia MiottiI famosi Scheller e Roller di Nassereith con i loro campanacci, © Patrizia Miotti

Queste ultime figure indossano enormi campanacci e muovendosi a ritmi di danza producono un gran frastuono che serve ad aiutare l’orso a cacciare l’inverno con i suoi spiriti. Si tratta in poche parole di una rappresentazione animata dei cicli della natura, dove il corteo delle streghe riassume in maniera simbolica i 12 mesi solari dell’anno e i 13 mesi lunari mentre le altre figure (orso, Scheller, Roller e altri) impersonano lo spirito della Primavera che vince sull’inverno (il domatore).

Interessante notare la somiglianza con i Mamuthones e Isshohadores sardi che nel periodo del carnevale riempiono le strade di Mamoiada con il fragoroso frastuono dei campanacci per cacciare gli spiriti dell’inverno. Tutto ciò indica chiaramente un substrato precristiano comune legato strettamente ai cicli agrari e alla natura.

Mamuthones sardi, © Sara MuggettuMamuthones sardi, © Sara Muggettu

Vicino a Nassereith esiste il paesino di Tarrenz soprannominato “Hexendorf” paese delle streghe, dove trovate un parco giochi dedicato alla Befana tirolese e alcuni sentieri tematici nei boschi. Sempre a pochi km di distanza si trova la città di Imst che festeggerà il suo corteo il 9 febbraio 2020, con tante streghe e maschere famose in tutto il mondo.

Pista per slittino a Imst. Potete salire a piedi come abbiamo fatto noi oppure in seggiovia. Vi attendono ben 6 km di discesa. Un divertimento per grandi e piccini! © Patrizia MiottiPista per slittino a Imst. Potete salire a piedi come abbiamo fatto noi oppure in seggiovia. Vi attendono ben 6 km di discesa. Un divertimento per grandi e piccini! © Patrizia Miotti

Regalarsi una settimana bianca in questi luoghi significa godere di una neve stupenda, piste soleggiate, discese in slittino e tante manifestazioni folcloristiche locali per la gioia di grandi e piccini.

 

Panorama innevato nella valle del Gurgltal dove si trovano Nassereith, Tarrenz e Imst, © Patrizia MiottiPanorama innevato nella valle del Gurgltal dove si trovano Nassereith, Tarrenz e Imst, © Patrizia Miotti

Musei da visitare:

1) Fasnachtshaus Nassereith, il museo cittadino che ospita ca. 450 maschere realizzate da artisti locali e costituisce l’archivio di maschere più grande delle Alpi.
Fasnachtskomitee Nassereith
Sachsengasse 81a
6465 Nassereith

2) IMST Haus der Fasnacht, museo con una meravigliosa collezione di maschere e filmati antichi.
Streleweg 6
6460 Imst
Telefon +43 664 60698 221
E-Mail office@fasnacht.at

3) Museo di Kitzbühel: Mostra speciale dal titolo “Maschere nella tradizione invernale tirolese” – Dal 24.11.2018 al 31.3.2019.
Museum Kitzbühel | Sammlung Alfons Walde
Hinterstadt 32
6370 Kitzbühel

Carnevale nel Tirolo

Più informazioni sulle usanze carnevalesche in Tirolo potete trovare qui: www.tirolo.com/carnevali.

Giornalista Italo-austriaca appassionata di montagna e buona cucina. Pur vivendo a Roma non può fare a meno del suo amato Tirolo, dove torna spesso organizzando viaggi con amici italiani alla scoperta dei più bei posti della regione.

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