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Crema per il viso, olio per il corpo e sali da bagno di produzione propria

Aggiornato il 18.09.2023 su Consigli

L'esperta di erbe officinali Barbara Hoflacher preferisce definirsi "l'apprendista della natura".
L'esperta di erbe officinali Barbara Hoflacher preferisce definirsi "l'apprendista della natura".

L'autunno è la stagione perfetta per ritagliarsi degli spazi, rilassarsi e coccolarsi un po'. Quindi, è anche la stagione perfetta per andare a scuola da esperti tirolesi di erbe officinali e imparare le basi della cosmesi naturale fai da te. Un esperimento dal fattore di benessere garantito.

Io e i cosmetici? Un rapporto complesso. Da un lato mi piacciono i trattamenti semplici e veloci, dall’altro ho la pelle lunatica. Per questo, negli ultimi anni ho speso molto in costose creme per il viso. Senza sentirmi, però, del tutto a mio agio. Evito da tempo i prodotti che contengono alluminio e microplastiche. Ma evitare oli minerali, plastificanti e altri additivi nocivi non è sempre facile, come chiunque abbia mai provato ad acquistare con un’applicazione per leggere i codici sa. In altre parole, si potrebbe dire che nutro la mia pelle da decenni con fast food. Piuttosto incoerente se si considera che uso soltanto i migliori prodotti in cucina. Non mangio nulla che la mia bisnonna non avrebbe riconosciuto come alimento e preparo persino il mio brodo vegetale da sola.

Ma è poi così difficile preparare da soli dei cosmetici naturali? È giunta l’ora di provarlo. E quale stagione sarebbe più adatta se non l’autunno: quando tutto fuori diventa freddo e cupo, lo spirito ci sussurra „fatti un bagno rilassante, un peeling al miele…“ e un progetto fai da te. In autunno ho già imparato ad intagliare, a fare serigrafie e a cucire. Quest’anno è la volta dei cosmetici naturali.

Fare i propri cosmetici naturali non è difficile.
Fare i propri cosmetici naturali non è difficile.

Ormai è possibile frequentare un po‘ ovunque corsi simili. Ma questa esperienza diventa più autentica in una delle regioni più ricche di specie di piante officinali d’Europa: le Alpi tirolesi. L’esperta di erbe officinali, Barbara Hoflacher, preferisce definirsi „apprendista della natura“ piuttosto che intenditrice, ma una cosa è chiara: non c’è quasi nessuno che conosca meglio il mondo alpino tirolese, la sua flora, la fauna e i poteri curativi in essi nascosti. Già da bambina, lei e sua nonna raccoglievano erbe officinali nei boschi di conifere, sugli alpeggi e lungo il corso dei fiumi del Karwendel per realizzare vari prodotti d’uso quotidiano.

Da oltre vent’anni Barbara Hoflacher si occupa anche professionalmente della cura biologica della pelle. Ha una formazione professionale in naturopatia, fitoterapia e aromacologia. Per anni è stata allieva dei grandi delle erbe officinali e dell’aromaterapia come Susanne Fischer-Rizzi e Wolf Dieter Storl a Monaco di Baviera. Inoltre, lavora anche come tecnico di radiologia nel reparto di pediatria dell’Ospedale universitario di Innsbruck, è una guida alpina tirolese e, non in ultimo: cacciatrice. In fondo, anche i grassi degli animali selvatici ricoprono un ruolo importante nella naturopatia, soprattutto in Tirolo. Fondamentalmente, i grassi degli animali selvatici sono spesso un’alternativa più ecologica e interessante dal punto di vista degli effetti benefici, rispetto ai grassi importati come il burro di karité. Tuttavia, dato che le quantità piccole e molto variabili di selvaggina cacciata localmente non sono adatte al commercio e i giovani metropolitani prediligono la cosmesi vegana, Barbara Hoflacher ha deciso di utilizzare grassi vegetali nei suoi corsi.

Da oltre vent’anni Barbara Hoflacher si occupa anche professionalmente della cura biologica della pelle.
Da oltre vent’anni Barbara Hoflacher si occupa anche professionalmente della cura biologica della pelle.

Un’altra cosa su cui punta: la semplicità. Il suo credo: nessun ingrediente complicato. Pochi ingredienti, ma sempre della migliore qualità. Olio d’oliva, olio di semi di girasole, olio di cocco. Da agricoltura biologica. Delle piante solo quelle che possono essere facilmente raccolte nella natura o coltivate sul davanzale. E ce ne sono molte di più di quanto si possa pensare: foglie di betulla, basilico, lavanda, tarassaco o margherite per esempio. Inoltre, alcuni oli essenziali e pochi altri prodotti di base facilmente reperibili in farmacia o in erboristeria. „Il mio obiettivo è quello di permettere alle persone di diventare autosufficienti“, dice Barbara Hoflacher, „tanto nelle Alpi tirolesi, quanto in centro a Berlino“. Perché sta diventando sempre più difficile acquistare cosmetici sicuri nei negozi. I produttori nascondono le sostanze nocive sotto nomi sempre nuovi. E anche i cosmetici naturali contengono spesso conservanti di dubbia sicurezza.

Al nostro incontro a Innsbruck, un freddo vento autunnale sibila tra le case. Le foglie gialle cadono dagli alberi e sullo sfondo si stagliano le grigie pareti rocciose della Nordkette. L’aria è cristallina e preannuncia già l’inverno. Anche Barbara Hoflacher pensa che ci incontriamo al momento giusto: „L’autunno e l’inverno sono stagioni da dedicare alla formazione, è sempre stato così: non appena si riduceva il lavoro nei campi, la gente si ritirava in casa, ci si sedeva accanto alla stufa e si narravano storie, si riparavano le cose e le nonne tramandavano le antiche arti tradizionali“.

L’esperta dissipa immediatamente il mio timore che la pelle, abituata agli oli minerali, possa non tollerare bene i cosmetici naturali. Al massimo, potrebbe esserci un „cambio di pelle“: ci vogliono 28 giorni prima che le cellule dell’epidermide si rinnovino completamente. In questa fase di cambiamento i pori ostruiti dai cosmetici convenzionali si aprono e si disintossicano. Soltanto dopo questa fase, la cosmesi naturale è in grado di mostrare ciò di cui è capace. Gli oli vegetali freschi stimolano il sistema di riparazione della nostra pelle e aiutano a ricostruire la matrice extracellulare „affinché la pelle sia compatta e permeabile all’aria, proprio come un buon capo di abbigliamento sportivo“, afferma Barbara Hoflacher. In sostanza, dice, sarebbe sufficiente utilizzare anche solo olio d’oliva pregiato per la cura del viso e del corpo.

Barbara Hoflacher si affida ai grassi vegetali nei suoi corsi.
Barbara Hoflacher si affida ai grassi vegetali nei suoi corsi.

Ma dato che preparare un unguento è più divertente e vi si possono aggiungere diverse piante officinali e oli essenziali benefici, il nostro programma di oggi è più impegnativo. Si parte con un unguento riscaldante all’alloro per il corpo e il viso. Ottimo contro le impurità della pelle, benefico contro la tosse e i dolori alle articolazioni e alla schiena. Secondo: unguento alla consolida maggiore. In autunno particolarmente efficace contro la pelle secca, per la cura di ferite e cicatrici, in caso di lesioni sportive e per il massaggio dei polsi in caso di tenosinovite. Inoltre, un deodorante e sali da bagno profumati. Dato che l’autunno è la stagione dei raffreddori, l’esperta mi suggerisce anche un olio nasale a base di olio di iperico. In più ricevo una ricetta di un unguento alla resina da fare a casa. Perché, secondo Barbara Hoflacher, senza l’unguento di resina non si può stare, soprattutto d’inverno. Non finisce più di elencare: „Cura ferite ed escoriazioni anche gravi, ferite aperte, disinfetta, funziona come pomata revulsiva, riscalda le mani fredde, i piedi freddi, cura le malattie del torace e la tosse, raffreddori, allevia il dolore al tendine d’Achille, il mal di schiena…“ E ottenere la resina è semplice anche per i dilettanti: si può raccogliere ovunque crescano abeti rossi, larici o pini.

La resina preferita da Barbara Hoflacher è quella di pino cembro, una pianta che cresce solo a partire da 1300 metri sul livello del mare. Ama raccoglierla durante le escursioni che fa a Salfeins vicino a Grinzens, da dove si può godere di una splendida vista su tutta la catena montuosa della Nordkette e sul massiccio calcareo del Kalkkögel. Anche altre piante d’alta quota come l’artemisia, l’angelica e il timo montano sono tra le sue preferite. Per resistere alla rigida aria di montagna, queste piante devono produrre sostanze attive altamente concentrate, il che le rende particolarmente interessanti dal punto di vista terapeutico. Barbara Hoflacher ci rivela senza problemi dove trovare questi ingredienti in Tirolo, infatti: „la conoscenza aumenta se viene condivisa“. Ecco perché è possibile accompagnarla anche durante le sue escursioni erboristiche. E come funziona la raccolta? Prima di tutto: raccogliere sempre e solo quando si scende, in modo che nulla appassisca e non si debba portare troppo peso. Secondo, seguire il principio del „richiamo delle piante“. Si dice davvero così, spiega l’esperta. „Di solito si parte con un’intenzione. Si vogliono raccogliere delle bacche di sambuco, per esempio. Ma poi non se ne trova neanche una e ci si imbatte in un’artemisia pronta per il raccolto. Così si torna a casa con l’artemisia al posto delle bacche di sambuco. O con un lichene raro o un fiore speciale. Basta lasciarsi guidare dalla natura.“

„La conoscenza aumenta se viene condivisa.“
„La conoscenza aumenta se viene condivisa.“

Ma ora mettiamoci al lavoro. Resto effettivamente stupita dalla semplicità della preparazione. Certo, per gli unguenti occorre un po‘ di pazienza. La radice di consolida maggiore va pulita, tagliata e macerata a caldo (questo il termine specifico che descrive il procedimento estrattivo delle erbe fresche in olio caldo) con la cera d’api sciolta a bagnomaria. Mentre taglio la radice, il liquido gelatinoso che contiene le sostanze curative e andrebbe applicato come strato protettivo sulle ferite della pelle e sulle mucose interne, fuoriesce dalla pianta. Barbara Hoflacher ha raccolto la consolida maggiore nella valle dell’Inntal. Si tratta di una pianta che cresce nella maggior parte delle pianure alluvionali, in prati umidi e fossati di tutta Europa. „A Monaco di Baviera, l’avrei sicuramente trovata lungo le rive dell’Isar“, afferma Hoflacher. L’unguento viene poi mescolato a freddo e versato con cura in vasetti. C’è qualcosa di meditativo in questo procedimento. In fin dei conti, non è molto più difficile di un arrosto della domenica, e il risultato dura per mesi, poi, senza dimenticare che può essere un’ottima idea regalo per gli amici.

L'unguento viene mescolato a freddo e riempito con cura in vasetti.
L'unguento viene mescolato a freddo e riempito con cura in vasetti.

La produzione dei sali da bagno è ancora più veloce. Pestando nel mortaio le erbe aromatiche con il sale, l’intera stanza si riempie del forte profumo di rosmarino fresco e delle bacche di ginepro, già ora l’anima si sente come dopo un bagno di mezz’ora. Ma forse aiuta anche la vista che ho dal mio sgabello: attraverso le grandi finestre sul tetto dell’appartamento dove Barbara Hoflacher tiene oggi il suo workshop, vista si apre direttamente sulla vetta splendente del Patscherkofel: il cielo si è appena rischiarato e il sole autunnale sta inondando tutto di una luce talmente dorata che non si può fare a meno di prendere un respiro profondo e lasciar scorrere via ogni tensione. Ora è il momento di aggiungere l’olio vegetale e gli oli essenziali, finito. Ma ancora più veloce da fare è la crema deodorante. Non solo ha una meravigliosa consistenza cipriata, ma, con mio grande stupore, ha un profumo ancora migliore di uno dei miei deodoranti preferiti di una marca di cosmetici australiana.

Pestando nel mortaio le erbe aromatiche con il sale, l’intera stanza si riempie del forte profumo di rosmarino fresco e delle bacche di ginepro.
Pestando nel mortaio le erbe aromatiche con il sale, l’intera stanza si riempie del forte profumo di rosmarino fresco e delle bacche di ginepro.

Per la conservazione dei cosmetici fai da te è importante la pulizia delle attrezzature di lavoro che andrebbero preferibilmente disinfettate con alcol puro prima dell’uso. Più piccoli e colmi sono i barattoli in cui i prodotti vengono successivamente riempiti, più lunga è la durata di conservazione, semplicemente perché entrano meno a contatto con ossigeno e germi. Inoltre, gli oli essenziali hanno un effetto leggermente conservante. In questo modo gli unguenti di Barbara Hoflacher durano da tre mesi a tre anni senza conservanti artificiali.

Tornata a casa sostituisco subito la mia crema per il viso con l’unguento all’alloro e una bottiglia di olio d’oliva fresco biologico del nuovo raccolto. La mia pelle me ne è grata, e anche all’ottavo giorno di astinenza dagli oli minerali riesce ancora a gestire la situazione senza grandi impurità. Non oso ancora bandire dal mio bagno lo shampoo per i capelli e il dentifricio, nonostante Barbara mi abbia consigliato delle alternative. Ma ha anche aggiunto: meglio iniziare poco per volta. Altrimenti si rischia la frustrazione. E chi vuole la frustrazione quando ha i sali da bagno fatti in casa?

Ricette:

Unguento all’alloro:

  • 100 ml di olio d’oliva biologico
  • 100 ml di olio di girasole biologico
  • una o due manciate di foglie di alloro finemente tritate
  • 40 g di cera d’api biologica
  • opzionale: 20 gocce di olio di lavanda fine biologico

lasciare macerare a bagnomaria le foglie di alloro in olio a 60 gradi per circa 45-60 minuti. Filtrare e gettare le foglie d’alloro. Riscaldare nuovamente l’olio a bagnomaria e sciogliervi la cera d’api e la lanolina a pezzetti. Togliere dal bagnomaria e mescolare la miscela fino a farla raffreddare. Aggiungere lentamente l’olio di lavanda. Riempire in vasetti da 30 ml fino all’orlo e chiudere bene dopo che l’unguento si sia completamente raffreddato.

 Unguento di consolida maggiore:

  • 200 ml di olio di iperico biologico o olio d’oliva biologico
  • una o due manciate di radice di consolida maggiore pulita e finemente tagliata
  • 40 g di cera d’api biologica
  • opzionale: 20 gocce di olio di rosmarino biologico 1,8 cineolo

Lasciare macerare a bagnomaria la radice di consolida maggiore in olio a 60 gradi per circa 45-60 minuti. Togliere dalla fonte di calore e, se possibile, lasciare macerare per tutta la notte. Il giorno dopo, riscaldare di nuovo il composto, filtrare e gettare la consolida maggiore. Riscaldare nuovamente l’olio a bagnomaria fino a raggiungere circa 60 gradi e sciogliervi la cera d’api a pezzi. Togliere dal bagnomaria e mescolare il composto fino a farlo raffreddare. Aggiungere lentamente l’olio di rosmarino. Riempire in vasetti da 30 ml fino all’orlo e chiudere bene dopo che l’unguento si sia completamente raffreddato.

Deodorante:

  • 3 cucchiaini di burro di Karitè
  • 1/2-1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
  • 1/2-1 cucchiaino di ossido di zinco
  • 2 gocce di olio essenziale di cedro dell’Atlante
  • 4 gocce di olio di geranio di rose
  • 7 gocce di olio essenziale di limetta

Mescolare bene il burro di karité a temperatura ambiente con gli altri ingredienti e versarlo in un contenitore da 30 ml.

Olio nasale:

  • 50 ml di olio di fiori di iperico
  • 3 gocce di olio di cajeput
  • 3 gocce di olio di pino cembro
  • 4 gocce di olio di timo linalolo

Mettere tutti gli ingredienti in una bottiglietta in vetro ambrato, agitare delicatamente e sigillare.

 Sali da bagno:

  • 10-30 g di erbe fresche come rosmarino e bacche di ginepro
  • 200 g di sale naturale
  • 2-3 cucchiai di olio vegetale o macerato
  • 8 gocce di olio essenziale a scelta

Tagliare finemente le erbe aromatiche e pestarle nel mortaio con il sale. Unire l’olio vegetale e l’olio essenziale mescolando attentamente. Richiudere in un vasetto e lasciare riposare per 14 giorni.

 Unguento di resina:

  • 100 ml di olio d’oliva
  • 10-30 g di resina di abete rosso
  • 20 g di cera d’api o 10 g di cera di carnauba

La resina dell’albero si scioglie bene in olio d’oliva riscaldato. Filtrare la resina attraverso un setaccio per eliminare eventuali residui di corteccia. Sciogliere la cera d’api a bagnomaria insieme al macerato ottenuto. Non appena la miscela è tiepida, mescolare fino a farla raffreddare. Riempire in vasetti e chiudere bene dopo che l’unguento si sia completamente raffreddato.

Mercedes Lauenstein è giornalista e autrice. Il suo romanzo “Blanca” è stato recentemente pubblicato dalla casa editrice Aufbau Verlag. Quando non cucina, non dorme o non se ne sta a mollo nella vasca da bagno, inventa nuove storie durante le lunghe escursioni in solitaria attraverso le Alpi.

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